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Quanti rifiuti produciamo? 500 chili a testa.

Riciclo
Riciclo pneumatici Credit © European Union, 2013

Ogni cittadino europeo produce oltre 500 chili di rifiuti urbani all’anno, di cui un terzo finisce direttamente in discarica. Mentre alcuni Stati membri gestiscono in maniera produttiva queste risorse ricorrendo al riciclaggio o al compostaggio di circa il 60% dei rifiuti urbani, altri Stati membri non sono altrettanto virtuosi.
I dati sono stati esaminati nel corso di un seminario che si è svolto a Bruxwlles il 19 marzo scorso volto a sostenere gli Stati membri che segnano ritardi nella gestione sostenibile dei rifiuti. L’obiettivo è di contribuire a ottimizzare le politiche nazionali di gestione dei rifiuti con tabelle di marcia personalizzate e raccomandazioni pratiche incentrate su un’efficace applicazione della legislazione UE in materia.

Sono intervenute Bulgaria, Repubblica ceca, Estonia, Grecia, Italia, Lituania, Lettonia, Polonia, Romania e Slovacchia. L’agenzia europea dell’ambiente (AEA) ha inoltre pubblicato un’analisi approfondita dei traguardi raggiunti negli ultimi decenni nel quadro delle politiche di gestione dei rifiuti dell’UE.
Secondo Janez Potočnik, Commissario per l’Ambiente, presente al seminario “numerosi Stati membri ricorrono ancora troppo allo smaltimento nelle discariche nonostante il nostro impegno a favore di un’Europa più efficiente sotto il profilo delle risorse. L’interramento dei rifiuti comporta un ingente spreco di materiali di grande valore. Un’occasione mancata per creare nuovi posti di lavoro, far crescere la nostra economia e ridurre gli impatti dei rifiuti sulla salute umana. Nel contesto economico attuale dobbiamo trovare soluzioni che ci consentano di migliorare la gestione dei rifiuti e di sfruttarli per creare occupazione alleviando la pressione sulle risorse naturali.”
Le tabelle di marcia evidenziano la necessità di usare strumenti economici per migliorare la gestione dei rifiuti urbani, ad esempio con tasse e divieti relativi allo smaltimento in discarica e all’incenerimento, sistemi di responsabilità del produttore e incentivi per la prevenzione, il riutilizzo e il riciclaggio dei rifiuti (ad es. sistemi che adottano il principio del “paghi quanto butti”). Le tabelle di marcia raccomandano inoltre di puntare sul miglioramento del monitoraggio e delle statistiche, sull’incremento del tasso di raccolta differenziata, su una migliore governance, sull’aggiornamento delle strategie di gestione dei rifiuti e su misure volte a una maggiore sensibilizzazione dei cittadini.
I più virtuosi? Austria, Belgio, Danimarca, Germania, Paesi Bassi e Svezia, che dispongono di solidi regimi di raccolta dei rifiuti, smaltiscono in discarica meno del 5% dei rifiuti e sfruttano appieno le potenzialità degli strumenti economici per incentivare una gestione dei rifiuti efficiente.
Secondo uno studio recente della Commissione, una piena attuazione della legislazione UE sui rifiuti consentirebbe di risparmiare 72 miliardi di euro l’anno, incrementando di 42 miliardi di euro il fatturato annuo del settore che gestisce i rifiuti e del settore del riciclaggio e creando oltre 400 000 posti di lavoro entro il 2020.

Leggi anche: Dai rifiuti 400.000 posti di lavoro entro il 2020

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