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Condizionatori. Tassa o non tassa?

Tassa sui condizionatori superiori a 12 kw
Tassa sui condizionatori superiori ai 12 kw

Il Ministero dello Sviluppo economico ha precisato in una nota che non ci sarà nessuna tassa sui condizionatori delle abitazioni. Ha inoltre comunicato che l’Italia ha introdotto, al fine di adeguarsi alle direttive europee, prescrizioni per il miglioramento dell’efficienza energetica nel condizionamento per tutelare l’ecosistema e favorire risparmio economico e competitività.
“Quanto a impianti di maggior potenza installati presso gli esercizi commerciali continua la nota – occorre evidenziare che a fronte della spesa per la corretta manutenzione, vi sono importanti vantaggi. Infatti, oltre a garantire la sicurezza, la riduzione dei consumi per il miglioramento dell’efficienza comporta una riduzione della spesa per la bolletta energetica.”

La tassa di cui si sta parlando in questi giorni, frutto, appunto di un adeguamente alla direttiva europea, riguarda solamente i sistemi di climatizzazione che superano i 12 Kw, per raffreddare cioè ambienti dai 100 metri quadri in su. La direttiva europea recepita dall’Italia obbliga inoltre i proprietari a possedere un libretto di impianto ed ha introdotto controlli dei condizionatori ogni quattro anni. Secondo Confesercenti, toccherà quindi pubblici esercizi, negozi di medie dimensioni e piccole imprese, ma anche immobili di grandi dimensioni.
“Non si fa che sottolineare la necessità di abbassare le tasse – sottolinea Mauro Bussoni, Segretario Generale della Confesercenti – ed intanto si preparano a tassare anche l’aria condizionata. Le imprese, soprattutto piccole e medie, cosi come milioni di famiglie, faticano a non chiudere i battenti o arrivare a fine mese. E’ difficile dire alle Pmi, che già combattono quotidianamente con tasse troppo alte, costi di gestione insostenibili ed un accesso al credito sempre più difficile, che dovranno pagare anche per non soffocare all’interno dei loro esercizi. Se la norma è orientata ad evitare l’aggravarsi delle fonti di inquinamento – conclude Bussoni – il sistema certamente non è quello di introdurre un nuovo balzello”.
Tornando alla comunicazione del Mise, il dicastero ricorda gli incentivi in essere, a disposizione di cittadini ed imprese. Il cosiddetto ECOBONUS garantisce la detrazione fiscale del 65% delle spese sostenute per la sostituzione di condizionatori con impianti più efficienti. Inoltre, le detrazioni fiscali per la ristrutturazione edilizia consentono di detrarre il 50% della spesa per l’acquisto di nuovi impianti. Un ulteriore strumento particolarmente adatto alle imprese che intendono sostituire gli impianti di condizionamento con altri più efficienti è il cosiddetto “Conto termico” che mette a disposizione incentivi per gli impianti a fonti rinnovabili.
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