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Biocarburanti: ruolo di spicco nella transizione energetica

“Se l’obiettivo è decarbonizzare e contrastare i cambiamenti climatici, il nemico numero uno è la CO2 e non l’auto a combustione interna. Per decarbonizzare il settore dei trasporti occorre garantire il principio della neutralità tecnologica e dunque mettere in competizione tra loro tutte le tecnologie che contribuiscono alla decarbonizzazione.

Oltre all’elettrico e agli e-fuel, l’Europa deve perció puntare anche sui biocarburanti, tra cui il biometano, a favore dei quali al recente G20 in India è nata la Global Biofuels Alliance dietro spinta del Governo italiano. Aumentare la produzione di biometano significa fare economia circolare sviluppando una filiera, rispondere alle esigenze di decarbonizzazione dell’industria e dei trasporti e ridurre la dipendenza del nostro Paese dall’estero per il gas naturale.” Questo è quanto affermato da Paolo Arrigoni, presidente del Gse, in apertura del convegno “Transizione ecologica: il riscatto dei biocarburanti.”, moderato da Pierluigi Bonora, giornalista e direttore Radio ACI, che si è svolto il 29 novembre a Verona in occasione della Fiera Oil&nonOil.

Il Presidente di Assogasmetano, Flavio Merigo, confermando quanto detto dal Presidente Arrigoni, ha ribadito la necessità di rivedere l’attuale impostazione europea in tema di decarbonizzazione dei trasporti, sottolineando il fatto che occorre puntare su più tecnologie anziché una sola – l’elettrico – che si sta dimostrando insufficiente allo scopo, mentre occorre puntare decisamente sulla neutralità tecnologica. “I veicoli a metano, sono già alimentati con oltre il 60% di biometano, carburante rinnovabile di produzione nazionale a zero emissioni e in breve tempo sarà raggiunto il 100% dei consumi. Ai veicoli a Biometano, deve quindi essere riconosciuto lo status di Zero Emission Vehicle”.

Andrea Taschini, Manager e Advisor settore Automotive, partendo dalla considerazione che le emissioni di CO2 europee sono già molto basse – pari al 7% delle emissioni mondiali contro il 64% dell’Asia (di cui 32% di Cina) e 15 % di Stati Uniti – ha affermato che “la transizione energetica non è fondata su un bisogno emergenziale tale da investire migliaia di miliardi rischiando l’impoverimento energetico del continente.

Tutto il parco circolante dell’Unione emette l’1% della CO2 mondiale e già oggi sostituendo le vetture antecedenti agli euro 5, con motori endotermici di ultima generazione, si potrebbero dimezzare le emissioni. Le soluzioni per la decarbonizzazione sono molteplici e devono tenere conto dell’intero ciclo di vita del veicolo: in questo senso l’elettrico non è la soluzione più efficace. Soluzione che dipenderebbe quasi totalmente dalla Cina, per un settore strategico come quello della mobilità, mettendo a rischio i 13 milioni di lavoratori che operano nel comparto a livello europeo. Fortemente a rischio quindi l’indipendenza strategica europea della mobilità”.

Il segretario generale di Assopetroli-Assoenergia, Sebastiano Gallitelli, ha poi dichiarato che “rispetto al disegno iniziale del Pacchetto Fit for 55 sono stati fatti importanti passi in avanti verso il riconoscimento del ruolo dei biocarburanti nella decarbonizzazione dei trasporti. I biocarburanti potranno infatti rientrare nel novero dei carburanti carbon neutral, che consentiranno la sopravvivenza del motore endotermico anche dopo il 2035.

Ora però” ha concluso Gallitelli “dobbiamo spingere per la definizione di una metodologia che consenta di misurare le emissioni di tutti i carburanti e vettori lungo l’intero ciclo di vita.

Questa sarà infatti la chiave per una transizione energetica razionale e realmente efficace, in cui l’asset distributivo esistente avrà un ruolo di primo piano”.

Giovanni Perrella, Senior Energy Advisor MASE, si è soffermato sul continuo impegno del Ministero sui biocarburanti, biometano in primis. Impegno sia a livello nazionale che europeo dove la questione dei biocarburanti pare avviata ad un riconoscimento, al pari degli e-fuels, recentemente introdotti nelle politiche di decarbonizzazione dei trasporti. A livello nazionale anche grazie ai fondi stanziati dal PNRR, la quota di biometano nei trasporti passerà velocemente dagli attuali 500 milioni a 1 miliardo e mezzo di metri cubi.

In conclusione del convegno, Piersandro Trevisan, Development Advisor, Cluster Lombardo della Mobilità, ha illustrato le importanti iniziative intraprese dall’Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Lombardia, Guido Guidesi, insieme alle associazioni/enti che partecipano la Cluster, fra le quali il Manifesto per la mobilità sostenibile sotto il profilo ambientale, economico e sociale, da perseguire con una giusta e razionale transizione nell’ottica della neutralità tecnologica.

Il documento ha raccolto le proposte sul tema dei carburanti rinnovabili ed ha analizzato e messo a confronto la pluralità di soluzioni disponibili nel breve, medio e lungo periodo, con riguardo all’intero ciclo di vita del veicolo e del carburante/vettore energetico impiegato.

A conclusione dell’evento, Assogasmetano e Assopetroli-Assoenergia, hanno ribadito che continueranno nella loro azione politica/istituzionale di sostegno ai biocarburanti, uno dei più validi strumenti per la transizione ecologica.

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